Un racconto scritto a caldo alla fine della mia prima partecipazione alla gara più iconica del mondo dell’automobilismo storico.
Il mio Montecarlo inizia pochi giorni prima della partenza del Gran Premio Nuvolari 2019. Squilla il cellulare e sullo schermo compare il nome del vicepresidente della mia scuderia di allora… rispondo pensando ad una conversazione inerente al GPN; invece, mi domanda se mi piacerebbe navigare Alexia Giugni al Rallye Montecarlo Historique del 2020. Ovviamente rispondo di sì immediatamente, non potevo crederci, con Gaetana Angino (mia pilota per la regolarità classica del 2019) avevamo messo al sicuro la vittoria nazionale del Campionato Italiano con qualche gara di anticipo, stavamo per gareggiare al GPN ed ora mi arrivava questa opportunità che non credevo potesse mai realizzarsi e per di più con una delle mie macchine preferite: la Renault Alpine A110 del 1971 color blu; avevo fatto jackpot!!!
Cercavo di mantenermi razionale, il GPN era alle porte ed io non volevo mancare l’obbiettivo di vincere il femminilecon Gaetana che se lo strameritava, quindi concentrazione massima ed obbiettivo raggiunto: la coppa è stata alzata al cielo!!!
Era giunto il momento di iniziare a concentrarsi sulla gara di cui avevo tanto sentito parlare, ma di cui sapevo ben poco essendo una specialità a me sconosciuta: LA MEDIA! Inizia così uno studio dello strumento che mi supporterà in questa specialità. Con Alexia decidiamo di fare una gara, dovevo toccare con mano e vedere sul campo come si svolgeva una gara di questo genere. Una settimana prima della Grande Corsa che si sarebbe disputata l’8 novembre 2019, iniziamo le ricognizioni con una macchina moderna. Ero disperata, sono stata malissimo nella ricognizione che era durata solo un giorno, sapendo benissimo che per il Montecarlo sarebbe durata almeno 4 giorni… non sapevo come fare ed ho confessato il mio malessere ad Alexia solo molto tempo dopo e soprattutto dopo aver trovato una soluzione che mi permettesse di leggere e scrivere senza sentirmi lo stomaco come un nemico da uccidere (non volevo perdere questa opportunità per nessuna ragione al mondo e poi è un sacrilegio sapere che una navigatrice soffre il mal d’auto, che figura avrei fatto dopo tutte le belle parole che Marco Gandino aveva speso per me?).
La soluzione è arrivata e le ricognizioni sono andate benissimo, non ho avuto nemmeno l’accenno di un malessere.
Ed ora iniziava il bello: creare, elaborare ed aggiustare il Road book con tutte le informazioni, perché quello che ACM (Automobil Club de Monaco) chiama road book, non è altro che un elenco di strade e km difficilmente leggibili durante la gara.
Le giornate erano scandite dalla vita quotidiana, con il pensiero fisso di dover guardare i video che Maurizio Aiolfiaveva girato durate le sue ricognizioni, tradurre i numeri presi durante le nostre ricognizioni e tutti questi dati andavano ad incrementare il road book. Ho passato intere settimane facendo le 2 di notte con il terrore di non riuscire a finire in tempo per stampare tutto. Invece il lunedì prima della partenza riuscii a portare i file in copisteria e farli stampare… il venerdì si partiva!
Giovedì 30/01 era il giorno fatidico, uscivo dall’ufficio ed iniziavo il mio avvicinamento a Milano dove venerdì 31/01 alle ore 18:40 avrei iniziato questa splendida avventura!
Si parte, il passaggio a Piazza Duomo dove è stata allestita la pedana di partenza è un’emozione unica, ali di folla aspettano il passaggio delle auto che come in una carovana distanziata di un solo minuto l’una dall’altra, si apprestano ad affrontare questa maratona chiamata Rallye Montecarlo Historique.
Il primo controllo di passaggio ci aspetta a Sestriere; il nostro arrivo è in anticipo rispetto all’orario previsto e il camper messo a diposizione dalla scuderia, ci rifocilla con cibo, caffè e ci permette di rilassarci un attimo chiudendo anche un occhio. I commissari arrivano, pronti via, si timbra e si riparte. Altro controllo di passaggio a Chambery e si va verso Bourgoin Jallieu dove ci aspetta il primo controllo orario.
Ormai è il 1 febbraio, sono le ore 8:53 dopo 14h e 13’ di guida quasi ininterrotta, si riparte alla volta di Buis les Baronie, altro controllo orario marcato ore 13:33; qui ci aspettano 30’ utili per il montaggio dello strumento che sarà un aiuto (l’orario riportato è quello ufficiale) ma anche un incubo (monitoraggio continuo del rispetto del percorso e dei limiti di velocità h24).
Ripartiamo alle 14:03 per affrontare le prime due prove speciali… mi aspettavo di arrivare a questo punto distrutta, stanca e agitata, ma non è così, sono tranquilla e fresca, pronta per affrontare le prime due prove speciali di 43 km e poi 15 km.
Ultimi 2 controlli orari e alle 19:28 arriviamo alla fine del primo giorno a Valence, dopo 25h di guida e 1.050 km percorsi al 38 posto assoluto. Siamo entusiaste!!!
Giorno 2 – 2 febbraio, ripartenza alle ore 10:20 – 4 prove speciali di 154,675 km per un totale di 382 km percorsi e dopo 10h e 30’ ritorniamo a Valance alle ore 20:50 con l’amarezza delle due prime prove andate malissimo senza capirne il motivo. Scivoliamo al 100 posto. Alexia imbufalita non ci sta a perdere in questo modo e non vuole nemmeno mangiare un boccone; torna in hotel per studiare una strategia per il giorno seguente per cercare di rosicchiare qualche posizione.
Giorno 3 – 3 febbraio ripartenza alle ore 10:06 – 4 prove speciali di 86,207 km per un totale di 479 km percorsi e dopo 11h e 20’ ritorniamo a Valance alle ore 21:26, ormai decise solo a divertirci sulle prove speciali, riusciamo comunque a rosicchiare 20 posizioni e risalire all’80esimo posto. Ma non è finita, l’adrenalina è sempre in agguato rimescolando le carte, non è tempo per rilassarsi, arrivate in hotel scopriamo che ACM ha modificato il percorso a causa di una frana, modificando anche l’inizio di una prova sballando tutti i riferimenti presi durante le ricognizioni… c’è da studiare il nuovo road book che ci è stato fornito… PANICO! Ma Alexia è esperta, ormai è alla 10 edizione e armata di pc e google map, studiamo tutto il nuovo percorso e via, siamo pronte.
Giorno 4 – 4 febbraio ripartenza alle ore 8:59 – Lasciamo Valance per dirigerci verso la tappa finale, finalmente il principato di Monaco, Montecarlo, ma prima affrontiamo altre 3 prove speciali di 56,500 km per un totale di 442 km e dopo 9h e 15’ arriviamo al Controllo orario de La Turbie alle porte della Città di Montecarlo. Ma mancano ancora gli ultimi 10 km e 35’ per percorrerli… incontriamo un semaforo che sembra fatto a posta per mettere a dura prova i miei nervi ed il mio cuore. I minuti passano, il CO si avvicina sempre di più e noi sempre ferme in coda ad aspettare…vorrei urlare ad Alexia di sorpassarli tutti in fila, saltare il semaforo e volare verso il CO, ma non dico nulla, ricordo che in macchina abbiamo il Tripy, l’aggeggio infernale che monitorizza ogni nostro starnuto; lo spettro di vederci assegnate 10.000 penalità non mi piace, inoltre siamo alle porte del principato che ha più telecamere che abitanti e la gendarmerie è presente in ogni dove, quindi rimango immobile e conto mentalmente i minuti ed i secondi che decreteranno l’assegnazione delle penalità per ritardo. In tanti anni che corro non ho mai sbagliato un CO, proprio al Rallye di Montecarlo mi deve capitare lo smacco più grande per un navigatore??? SIA MAI!!! Alexia mi legge nel pensiero e finalmente passiamo il maledetto semaforo. La navigo, superiamo in rotonda su due ruote due concorrenti danti a noi, tunnel dove facciamo a sportellate con una corriera e la piccola Alpine ha la meglio, dx e via di gran volata verso gli omini arancione. Il nostro minuto è già scattato, a clacson spiegato saltiamo sopra la pedana di arrivo e mi ejetto fuori dall’abitacolo catapultandomi sopra al tavolo dei commissari 10 secondi prima dello scadere del minuto del nostro orario CE L’ABBIAMO FATTA!!! Abbiamo marcato il CO in tempo, ma l’adrenalina e la tensione mi fanno tremare mani e gambe… non è tempo però per le distrazioni, sono le 18:49, siamo 71 esime assolute e abbiamo solo 3h per mangiare un boccone, una doccia e riguardare i video per affrontare le ultime due prove speciali che sembrano essere le più divertenti, ma anche le più difficoltose tra cui il col de Turini.
Ore 22:43 si riparte, ultimi 150 km e ultime due prove speciali di 70 km. Col de Braus e Col de Turini, un’emozione unica, un’infinità di tornanti, butto via i riferimenti presi in ricognizione per chiamare le curve ed i tornanti a vista, tornate dx, tornante sx, dx2, sx3, allungo… saliamo per i tornanti sui quali, nonostante l’ora tarda, tantissime persone sono accampate con falò, incitandoci ad ogni curva e con le luci delle auto posizione in modo strategico per farci vedere al meglio i tornanti. L’emozione è indescrivibile e la guida di Alexia è da vera rallista, spazzolando le curve.
E’ arrivata la fine, conclusa l’ultima speciale, vorrei ripartire per rifarla… ma non si può, è notte fonda e abbiamo l’ultimo CO alle 4:08… Arriviamo alla fine di questa avventura, la pedana al porto di Montecarlo ci accoglie per l’ultima volta, la gente applaude all’arrivo di ogni concorrente. I compagni di squadra, l’assistenza meccanica e l’assistenza morale ci attendono con una bottiglia per festeggiare…ho il cuore e la testa pieni di emozioni uniche nel suo genere, indescrivibili, meravigliose, non di possono spiegare, ma solo vivere, ed io le ho vissute al meglio con una pilota di tutto rispetto e con un team di persone speciali alle spalle che ha curato ogni minimo dettaglio.
Concludiamo la nostra avventura al 37esimo posto assoluto, secondo equipaggio italiano, secondo equipaggio femminile e primo equipaggio del nostro team.
2.500 km totali
430 km di prove speciali
61h 55’ di guida
Cristina Biagi x Promotor Classic Magazine