La Bugatti Type 59 Sports di Fritz Burkard trionfa alla 73 edizione del Concorso d’Eleganza di Pebble Beach

Per la prima volta nelle 73 edizioni del Concorso d’Eleganza di Pebble Beach il Best of Show è stato assegnato a un’auto conservata, con tutte le cicatrici di una lunga vita operosa: è la Bugatti Type 59 Sports del 1934 presentata da Fritz Burkard della Pearl Collection di Zug, in Svizzera. Una rara auto da corsa di serie che ha registrato numerose vittorie nei Gran Premi per mano di diversi grandi del mondo delle corse, vantando anche legami con la casa reale belga. Sfoggia infatti la livrea che le diedero quando finì nelle mani del re Leopoldo del Belgio. La Bugatti ha trionfato in una edizione molto agguerrita del concorso di eleganza, in cui si sono date battaglia 214 auto provenienti da 16 Paesi. A Pebble Beach le auto conservate hanno una classe formalmente dedicata dal 2001, ma fino a oggi nessuna si era meritata la celebre pioggia di coriandoli colorati per il primo classificato. Con questa vittoria Bugatti e Mercedes-Benz sono a pari merito per il maggior numero di premi Best of Show al concours: dieci vittorie ciascuna. Tra le vetture che se la sono giocata fino all’ultimo anche una Talbot-Lago T26 Grand Sport Saoutchik Fastback Coupé del 1948, una Packard 1108 Twelve LeBaron Sport Phaeton del 1934 e, forse la più sorprendente, la Lancia Stratos HF Zero Bertone Coupé del 1970, che manca di un soffio il gradino più alto, ma vince il premio Granturismo: sarà digitalizzata nella prossima versione del celebre videogioco.

A The Quail festa Delahaye. Vittoria francese anche al concorso di eleganza di The Quail, A Motorsports Gathering. È la Delahaye Type 135 del 1937 di Sam ed Emily Mann la vincitrice del Best of Show. Nonostante il canto sirenico dei lanci delle case sposti l’attenzione su concept e nuove supercar, la selezione di classiche al Quail Lodge (a cui è più facile essere ammessi rispetto a Pebble Beach) ha fatto battere più di un cuore. La vettura vincitrice fu originariamente costruita come auto da corsa a ruote scoperte per sfidare Mercedes e gli marchi europei. Il rivoluzionario – per l’epoca – motore a 12 cilindri era capace di 240 cavalli e questo esemplare, secondo lo storico del Delahaye Club, Andre Vaucourt, fu l’auto guidata da Renee Dreyfus nel Prix du Million, nel Gran Premio di Pau del 1938 e nel Gran Premio di Cork. Successivamente fu ricarrozzata come auto sportiva stradale su telaio e meccanica da corsa originale, vincendo anche il Prix du Honneur al Salone di Parigi del 1947. Tra le altre vetture ammesse al Rolex Circle of Champions anche la MG TC del 1949 di Aaron Shelby che fu la prima vettura dal corsa del nonno Carroll.

Una Maserati per Concorso Italiano. Sebbene sia Pebble Beach che The Quail avessero classi dedicate ai 120 anni di Maserati, è stato l’appuntamento di Seaside a celebrare al meglio l’anniversario della casa di Modena. L’ambito premio Best of Show disegnato da Walter De Silva è stato consegnato alla Sebring II del 1968 di Don Clen, premiata per l’eccezionale qualità del restauro del veicolo. La Sebring, che deve il nome alla celebre vittoria del Tridente alla 12 ore sull’omonimo circuito statunitense, ha trionfato sulle tante vetture italiane esposte sul green del Bayonette & Black Horse Golf Course in occasione dell’edizione rinnovata di Concorso Italiano. Tra le altre vetture premiate anche la Fiat 1100 TV Vignale del 1956 di Luca Gastaldi, che porta a casa il Lopresto Honorary Chairman’s Award consegnato, per conto del noto collezionista italiano, dal direttore di Quattroruote e Ruoteclassiche Gian Luca Pellegrini.

Una Ferrari per il MMF. Ancora Italia, infine, alle premiazioni del Monterey Motorsport Festival, che nella sua seconda edizione aumenta la componente tricolore dello spettacolo. In un contesto meno istituzionale e più orientato a un pubblico giovane è invece un grande classico a vincere, conquistando il cuore dei giudici davanti a supercar, restomod (tra le vetture premiate anche la Kimera EVO37 e la Totem GT) e fuoristrada preparati. La più amata è la Ferrari 288 GTO di Shiv Sikand e Dean Drako (i co-fondatori di Drako Motors), che vince il Best of Show. Prodotta nel 1985, la supercar è la numero 199 di 200 e fu assegnata da Enzo Ferrari a Keke Rosberg, campione del mondo di Formula 1 nel 1982. Rosberg vendette poi la GTO a Joseph Galdi in Arizona che la tenne per 30 anni fino al 2014 quando fu acquisita dagli attuali proprietari. Un doppio trionfo per la vettura, che aveva già vinto in settimana il premio principale al Ferrari Concours del Ferrari Owners Club, a Carmel. Sempre in tema di Cavallino, al MMF è stato anche assegnato il premio ASI alla Dino 246 GT L del 1971 della Collezione Alpha Luxe, che fu l’esemplare di prova per le ruote a cinque bulloni che subentrarono alla prima versione monodado.